Cos’è la Biopsia Prostatica?
La biopsia prostatica è un esame diagnostico indispensabile per escludere o confermare la diagnosi di carcinoma prostatico in caso di sospetto clinico. In breve: si prelevano diversi campioni di tessuto prostatico e si inviano in laboratorio analisi per sottoporli ad esame istologico.
Quando si rende necessaria?
La biopsia prostatica viene prescritta nel caso un cui si riscontrino uno o più dei seguenti elementi:
- elevati valori ematici di PSA (antigene prostatico specifico);
- individuazione di elementi sospetti emersi durante l’ecografia prostatica transrettale;
- percezione di formazioni anomale durante l’esplorazione rettale della prostata;
La biopsia prostatica si rende quindi obbligatoria ogni qualvolta sussista un fondato sospetto di cancro alla prostata, malattia che rappresenta il tipo di cancro più diffuso tra gli uomini. Fortunatamente, molti tumori prostatici sono benigni o evolvono lentamente, rimanendo a lungo circoscritti senza creare disturbi di rilievo (l’incidenza di questi tumori è molto alta, mentre la mortalità risulta estremamente bassa).
Il cancro alla prostata è rarissimo prima dei quarantacinque/cinquant’anni pertanto a partire da questa età è importante sottoporsi a regolari controlli della ghiandola.
Come si esegue?
Esami non invasivi come TAC, Risonanza Magnetica Nucleare e PET non riescono, purtroppo, ad individuare con precisione questo tipo di tumori, in genere molto piccoli, ecco perchè si rende necessario prelevare un campione di tessuto prostatico da sottoporre ad esame istologico in laboratorio analisi.
I campioni verranno esaminati al microscopio dallo specialista patologo il quale fornirà successivamente il referto istologico.
Durante la biopsia prostatica, il paziente si trova generalmente sdraiato su un fianco, con le cosce piegate verso il petto oppure, in alternativa, supino a gambe divaricate.
L’urologo esegue una preventiva esplorazione del retto e della prostata, per accertare l’assenza di controindicazioni. Dopodichè viene inserita nell’ano una sonda ecografica ben lubrificata, che risalendo il retto permette di visualizzare la prostata sull’apposito schermo.
Attraverso la via aperta dalla sonda il medico inietta una piccola dose di anestetico in prossimità della prostata, lasciando poi agire il farmaco per qualche minuto. Attraverso l’uso di un apposito ago da biopsia, il medico preleva una serie di frammenti di prostata.
La procedura dura in genere dai 10 ai 20 minuti e può essere eseguita ambulatorialmente.
La biopsia prostatica è dolorosa?
Grazie all’impiego di anestetici, la biopsia prostatica è un esame ben tollerato e poco doloroso. Fitte molto brevi e di intensità limitata vengono tipicamente avvertite durante i prelievi bioptici.
Quali sono le possibili complicanze?
La biopsia prostatica è comunemente individuata come una procedura diagnostica invasiva e come tale gravata da una serie di rischi legati al tipo di anestesia, all’età del paziente e alle sue condizioni generali.
La biopsia prostatica può dare complicanze di tipo emorragiche, infiammatorie, infettive ed allergiche.
Le complicanze emorragiche sono le più frequenti. In genere si tratta di emorragie lievi e transitorie, rese evidenti da tracce di sangue più o meno vistose nelle urine, nelle feci e/o nell’eiaculato.
Preparazione alla biopsia prostatica
Per ridurre al minimo il rischio di complicanze il paziente deve:
– a partire da 7-10 giorni prima dell’esame viene prescritta l’ interruzione del trattamento con farmaci anticoagulanti;
– il giorno prima e per 4-5 giorni dopo l’esame viene prescritta una terapia antibiotica per prevenire eventuali infezioni locali e/o sistemiche;
– viene consigliato un clistere per pulire il retto e rendere più igienica la procedura, riducendo al minimo le possibilità di contaminazione batterica.
– un’altra raccomandazione importante è quella di presentarsi all’esame con vescica sufficientemente piena ma non troppo.
A causa dell’impiego di anestetici, è opportuno che il paziente si presenti all’appuntamento per la biopsia prostatica accompagnato da qualcuno; al termine dello stesso è infatti sconsigliabile mettersi alla guida dell’automobile. Raramente, durante la biopsia prostatica si verifica una lieve e transitoria diminuzione della pressione arteriosa, con comparsa di sudorazione e sensazione di svenimento.