La cistoscopia è un esame diagnostico che permette di visualizzare le pareti interne dell’uretra (il canale che convoglia l’urina all’esterno) e della vescica utilizzando uno strumento detto cistoscopio. Tale strumento viene lentamente inserito attraverso l’uretra fin nella vescica. L’esame è utile per individuare eventuali anomalie ed effettuare prelievi di tessuto a scopo diagnostico e/o terapeutico.
Perché si Esegue la cistoscopia?
La cistoscopia può essere eseguita in presenza di sintomi urologici come ematuria (sangue nelle urine), disuria e stranguria (
La cistoscopia è generalmente il test di riferimento nella diagnosi di cancro alla vescica e come tale va eseguita ogni qualvolta emerga il sospetto di neoformazioni vescicali.
Come si esegue
L’esame può essere effettuato in ospedale o in ambulatorio specializzato. Generalmente una cistoscopia effettuata in ambulatorio dura anche meno di 5 minuti. Quando la cistoscopia richiede una sedazione, può durare da 10 a 30 minuti.
Prima di iniziare l’esame è necessario svuotare la vescica. Il paziente sarà sdraiato supino sul lettino, con le ginocchia piegate e i piedi a staffa. Lo specialista procederà all’inserimento del cistoscopio, esaminerà l’uretra e la vescica.
Durante la cistoscopia, oltre ad esaminare il lume interno dell’organo, è possibile prelevare piccoli campioni di tessuto dalle lesioni sospette e inviarli al laboratorio per l’esame citologico.
Grazie ad una telecamera e ad una fonte luminosa montate all’apice, il cistoscopio flessibile o rigido trasmette immagini delle vie urinarie sull’apposito monitor. Al fine di migliorare la visione della vescica, l’urologo introduce un liquido sterile nel lume dell’organo, distendendone le pareti. La procedura non è di per sé dolorosa, ma spesso determina un fastidioso bisogno di urinare.
In molti casi, inoltre, la cistoscopia permette di rimuovere la formazione tumorale, distruggendola tramite corrente elettrica o raggio laser; dopo l’intervento, viene comunque ripetuta periodicamente per controllare la presenza di eventuali recidive.
La cistoscopia,come procedura interventistica mini-invasiva, permette di trattare altri problemi urinari. Può essere utilizzata, ad esempio, per rimuovere calcoli, diverticoli, corpi estranei o formazioni anomale benigne o maligne.
Anestesia Preventiva
La cistoscopia è nota, soprattutto nell’uomo, per la sua fastidiosità. Prima dell’avvio della procedura il medico applica dei gel lubrificanti contenenti anestetico al fine di ridurre il fastidio; all’occorrenza, qualora l’esame dovesse divenire particolarmente fastidioso (ad esempio per restringimenti uretrali), l’urologo può decidere di sospendere la procedura o continuarla previo utilizzo di assistenza anestesiologica.
L’anestesia spinale o generale è comunemente utilizzata quando alla cistoscopia si associano procedure chirurgiche interventiste.
Preparazione
Normalmente non sono richieste preparazioni particolari. A scopo preventivo (profilassi), possono essere somministrati antibiotici, in modo da diminuire il rischio di infezioni urinarie. L’eventuale utilizzo da parte del paziente di anticoagulanti e/o anti aggreganti piastrinici dev’essere sospeso temporaneamente secondo le istruzioni mediche, ed eventualmente sostituito con eparina a basso peso molecolare.
In caso di anestesia generale o spinale al paziente viene esplicitamente chiesto di non bere né mangiare nelle quattro/otto ore che precedono il test.
La cistoscopia è un esame doloroso e/o pericoloso?
Utilizzando i cistoscopi flessibili di ultima generazione il paziente non avverte dolore. Il dolore associato alla cistoscopia in soggetti in cui la procedura non sia tollerabile, può essere fatto uso di anestetici. L’esame non è pericoloso, ma può avere effetti collaterali.
Effetti Collaterali
L’effetto collaterale più comune della cistoscopia è un temporaneo gonfiore uretrale, che può rendere difficoltosa la minzione; quando l’ostacolo diviene importante sino al punto di impedire la normale espulsione delle urine, si rende necessaria l’applicazione temporanea di un catetere vescicale.
In caso di ematuria abbondante (urine color rosso vivo), emissione di coaguli, febbre o importante ostacolo alla minzione di lunga durata, il paziente deve contattare lo specialista. A questi possibili effetti collaterali si aggiungono quelli legati all’anestesia generale e alle manovre strumentali effettuate durante la cistoscopia, che in rarissimi casi possono produrre lesioni dell’uretra o della vescica tali da richiedere l’immediato intervento chirurgico.
La risoluzione dei piccoli disturbi comunemente avvertiti al termine della cistoscopia può essere favorita da una generosa idratazione e dall’applicazione sull’uretra di un panno imbevuto di acqua calda per circa 20 minuti.