Pca3 urinario

NUOVO TEST PER LA DIAGNOSI DEL CANCRO PROSTATICO

Il cancro alla prostata è la forma neoplastica più frequente negli uomini e generalmente è silente. Solo una minoranza dei casi evolve rapidamente ed è potenzialmente mortale; dunque il cancro deve essere diagnosticato in uno stadio ancora confinato alla prostata, quando generalmente è curabile, cosa che non è più possibile in presenza di metastasi.

Attualmente, lo screening per questo tipo di cancro e la successiva indicazione o meno ad una biopsia (procedura invasiva che permette la diagnosi più sicura), si effettua tramite la misura del tasso ematico del PSA (antigene specifico della prostata), accompagnato da un esame digito-rettale effettuato dall’ urologo. Questi due esami presentano purtroppo valore predittivo limitato che rende la loro interpretazione difficile con un alto rischio di falsi positivi e falsi negativi. Ciò può condurre ad una diagnosi tardiva oppure a programmare biopsie della prostata inutili.

Recentemente è stato introdotto un nuovo test noto come PCA3.

Si tratta di un’indagine molecolare che consente all’urologo di indirizzare il paziente verso una biopsia prostatica o una re-biopsia. Il PCA3 è un gene altamente espresso nel cancro delle prostata.
Il valore del RNA messaggero (mRNA) del PCA3 ricercato nelle cellule urinarie, si trova aumentato di 60-100 volte nel 95% dei tumori della prostata rispetto a quanto si osserva nelle cellule prostatiche normali. Inoltre il suo valore è indipendente dal volume della prostata, dall’infiammazione, dal tasso ematico del PSA e dal numero di biopsie già effettuate.

Il test PCA3 si esegue su urine raccolte dopo massaggio prostatico sia per una diagnosi precoce del cancro alla prostata, sia per la sua correlazione con la probabilità di avere una risposta bioptica. Il test cioè permette una valutazione attendibile per classificare i soggetti con sospetta neoplasia in gruppi a basso, moderato o alto rischio.

In conclusione la ricerca del PCA3 nelle urine tramite il test PROGENSA-PCA3-Assay, insieme al dosaggio del PSA sierico e l’esame clinico digito-rettale, migliora notevolmente la possibilità di diagnosi del cancro prostatico e orienta con migliore cognizione di causa la decisione di procedere alla biopsia della prostata.