L’ uroflussometria è una semplice indagine urodinamica che consente di valutare le caratteristiche del flusso urinario.
Si esegue quando il paziente lamenta sintomi che fanno pensare all’esistenza di una difficoltà a urinare. Questi disturbi interessano soprattutto individui maschi di età superiore a 50 anni, che risentono delle alterazioni prostatiche (prostatiti, ipertrofia prostatica) che si verificano a tale età; tuttavia, anche individui giovani possono avere disturbi della minzione per una stenosi dell’uretra o per una malattia del collo vescicale; anche le donne possono presentare problemi di svuotamento, ad esempio a causa di un abbassamento della vescica.
L’uroflussometria è utile inoltre per valutare i risultati di un trattamento, e in particolare l’effetto sul flusso urinario di una terapia effettuata per rimuovere un’ostruzione, terapia che può essere medica, endoscopica o chirurgica.
Come si esegue l’ uroflussometria
L’uroflussometria si esegue facilmente, urinando nell’imbuto raccoglitore dell’apparecchio, come in un normale water. L’apparecchio registra la quantità di urina emessa secondo per secondo e
fornisce i risultati in forma di valori numerici e in forma grafica con un tracciato.
L’uroflussometria può essere richiesta da un urologo o da un medico di medicina generale.
La prenotazione viene fatta attraverso i miei contatti.
La data e l’ora dell’esame vengono notificate al momento della prenotazione.
Preparazione
Non è necessaria alcuna preparazione particolare. E’ opportuno comunque avere l’alvo libero, in modo che la minzione non sia influenzata dallo stimolo alla defecazione o dall’ampolla rettale piena.
Per eseguire l’esame serve la vescica normalmente piena: la vescica non deve essere né troppo piena, né poco piena, altrimenti l’esame risulta non significativo. Quindi occorre bere almeno mezzo litro d acqua almeno mezz’ora prima e non urinare
Eseguita l’uroflussometria il paziente può tornare a casa.
Il referto dell’esame è immediato, eseguo sempre una ecografia sovrapubica per valutare il residuo post minzionale
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