Sebbene sia stato dimostrato che livelli elevati di prolattina inibiscono l’erezione del pene, la relazione tra prolattina ed erezione non è stata ampiamente studiata.
Sono stati quindi studiati gli effetti della prolattina sull’erezione alla base e all’apice del pene, con uno studio trasversale di 135 pazienti con disfunzione erettile, basato su punteggi di ≤21 sull’International Index of Erectile Function-5.
Tutti i pazienti sono stati testati per rigidità notturna del pene con rigiscan test, pressione sanguigna, glucosio sierico, colesterolo totale, trigliceridi, lipoproteine ad alta densità, lipoproteine a bassa densità, ormone luteinizzante, ormone follicolo-stimolante, prolattina, estradiolo, testosterone e progesterone.
Sono state utilizzate analisi univariate e multivariate per valutare le associazioni tra i livelli di prolattina e l’erezione del pene alla base e all’apice.
Non è stata trovata un relazione evidente tra il tempo di erezione a livello del pene e i livelli di prolattina, ma si è osservata una correlazione negativa tra il tempo di erezione di base e il livello di prolattina (hazard ratio: -2,68; intervallo di confidenza al 95% [CI]: -5,13–0,22).
Con l’aumentare della concentrazione di prolattina, l’analisi multivariata ha mostrato un’evidente riduzione del tempo di erezione di base tra i pazienti con normali risultati di Rigiscan (hazard ratio: -3,10; IC al 95%: -7,96–1,77; P <0,05).
I dati indicano che la prolattina alta inibisce l’erezione del pene, in particolare alla base del pene.
Inoltre, quando il tempo di erezione efficace della base del pene dura più di 10 minuti, la prolattina ha un effetto inibitorio più evidente sull’erezione alla base del pene.